1 Devozione
È un’antica tradizione sammarchese ideata per illuminare il percorso della Vergine Addolorata che gira per le strade cittadine alla ricerca del Figlio. Alle origini la chiesa dell’Addolorata sorgeva fuori del centro abitato e, non essendoci pubblica illuminazione, si accompagnava la Madonna presso la Collegiata con le fracchie. Nel tempo, la fracchia accesa, perso questo primitivo significato, è diventata l’espressione di una fede vissuta che vuole vedere e percepire concretamente il dolore di una donna (la Vergine Maria) che è Addolorata per la morte del Figlio, rappresentando iconograficamente il dolore universale di tutti i genitori che come Lei hanno subito la perdita di un figlio.
2 Rito del fuoco
L’accensione e il trasporto delle fracchie accese ha uno stretto legame con gli antichi riti primaverili del fuoco legati alle tradizioni agro-silvo-pastorali che per millenni hanno ritmato il mutare delle stagioni e la vita della gente. Il fuoco consuma, riscalda, brucia, illumina, purifica, è fonte di energia. Ma nello stesso tempo distrugge, castiga, spaventa, uccide. Niente da stupire se intorno a questo misterioso elemento naturale si sia creato tutto un simbolismo:
-per esprime la presenza della divinità invisibile, ma forte, incontrollabile, purificatrice, punitrice;
-per designare sentimenti umani forti: amore, odio, entusiasmo, fanatismo, fede, preghiera, adorazione;
-per indicare il calore familiare;
-per essere il centro espressivo di una festa come i falò pubblici.
Il fuoco è stato sempre considerato un elemento sacro: sicuramente fin dalla preistoria gli è stato attribuito il potere di purificare, generare, distruggere il male e propiziare il bene. Ed è, forse, per queste funzioni che, in età precristiana, fuochi cerimoniali si accendevano in tutta Europa in determinati momenti, o per questioni particolari o per scadenze stagionali.
Per la nostra cultura industriale e post-industriale, è difficile spiegare cosa potesse rappresentare il fuoco nelle sue molteplici espressioni in una società agricola che del fuoco aveva bisogno per illuminare, riscaldare, cuocere, disinfettare, fondere e lavorare.
Il fuoco ha avuto sempre il grande potere di accomunare le persone sia nella famiglia sia nella comunità. Nella famiglia il focolare ha sempre rappresentato il centro del gruppo familiare: nell’antica Roma il fuoco era sacro, nel medioevo la popolazione si numerava in base ai fuochi, il camino e il fuoco erano il centro della vita familiare sia alla nascita che alla morte di ogni membro della famiglia. La comunità si ristorava ciclicamente attorno al fuoco per sentirsi gruppo e almeno in quella occasione si mettevano da parte tutti i dissapori tra i componenti, come attestano moltissimi riti.
Come elemento, il fuoco dimostrò una così ampia possibilità di utilizzazione da attirare su di sé una vasta gamma di attributi, a volte contrastanti tra di loro. Il fuoco poteva distruggere, ma anche fertilizzare (come nel caso del debbio), poteva essere utile alla difesa, ma anche un pericolo da cui guardarsi. Esso divenne presto il centro delle abitazioni dell’uomo ed il focolare è stato a lungo utilizzato come sinonimo di gruppo domestico: in età moderna il numero di unità familiari di un territorio era dato dal numero dei “fuochi” presenti sul territorio stesso (per cui l’espressione “20 fuochi” indicava venti unità domestiche). Il fuoco, in quanto brucia e consuma, è parimenti un simbolo di purificazione e di rigenerazione. Rappresenta la purificazione attraverso la comprensione cosciente, nella forma più spirituale, attraverso la luce e la verità. E’ simbolo di rinascita e di rinnovamento della vita.
3 Aggregazione e accoglienza
I partecipanti alla processione delle fracchie sono una rappresentazione trasversale della popolazione di San Marco in Lamis, con età variabile da pochi anni a oltre 70 anni. I gruppi che preparano e trasportano le fracchie accese, oltre che i confratelli dell’Arciconfraternita, rappresentano un tessuto coeso che spinge le persone a sentirsi unite almeno una volta all’anno. Si nota spesso la partecipazione congiunta di due o tre, quattro generazioni di una famiglia. Molti partecipanti hanno motivazioni religiose, ma molti partecipano per il valore della connessione alla storia e alla tradizione di San Marco in Lamis. La partecipazione alla manifestazione è globale e coinvolge in egual misura entrambi i sessi, anche se fino ad alcuni decenni fa era esclusivamente maschile. Anche gli emigrati continuano a tornare come partecipanti attivi o come spettatori.
Effettuata da secoli, turisti, studiosi e spettatori vengono da tutto il mondo per partecipare e godere del fascino della manifestazione. Il giorno delle fracchie è occasione per incontri e scambi culturali tra comunità ed istituzioni.